martedì 19 maggio 2020

BOOM. LA PRIMA FANCIULLEZZA

Quando nasco, il 28 luglio 1957, siamo nella fase finale del centrismo degasperiano, è da poco nata la comunità economica europea e l’anno prima la rivolta ungherese era stata repressa dall’armata sovietica. Da appena 5 mesi era nato Carosello, il bacio della buona notte. La Provincia è governata dal socialista Mario Ferri e il comune di Pitigliano guidato dal socialista Placido Seccarecci.
Pitigliano non è certo bella come oggi; gli uomini fanno prevalentemente i campagnoli (come il nonno Tore), o gli artigiani (come Assunto il sellaio), le donne di tutto un po'.
Nasco da due immigrati, Ezio proveniente da Sarnano e Ele da Manciano. Di loro potrei dire tanto, ma voglio solo segnalare la mia mamma che con la quinta elementare mette in piedi un’impresa artigiana che darà lavoro a diverse ragazze tra gli anni ’60 e ’70.
Io cresco e faccio l’equilibrista, il risparmiatore, il cacciatore, il tenebroso, l’artista, festeggio i compleanni a casa, vivo con i miei genitori e gli zii Claudio e Pierino (le foto sono su https://drive.google.com/drive/u/1/folders/1MqW8OTYZAY2o3F7Dm4nB0r-pq7UXBH8s).
Nella prima elementare faccio conoscenza con altri 23 baldanzosi fanciulli e la Maestra Sargentini, rimasta nel mio cuore. Il maestro Manzi alfabetizza l’Italia grazie alla televisione, nata pochi anni prima (1954), viene inaugurato il centro-sinistra, Gianni Morandi canta del ragazzo che ama i Beatles e i Rolling Stones (1966), parte la Beat Generation italiana e fanno la loro comparsa gli Hippies, che con il look un po' straccione vogliono rappresentare l’anti-moda e simboleggiare la libertà. Nel 1966, ricevo la Prima Comunione, festeggiata al ristorante “La Grotta Azzurra” di mio zio Nazareno (detto culone) e quasi tutti i parenti più cari. Gioco, con gli amici di sotto l’arco, nella Cantinella, sotto le ripe, al Prochio e Poggio Strozzoni. E ne facciamo di tutti i colori.
Seguono i primi due post del mio libro, Il bianco di Pitigliano.

post 1 - Boom. Il 28 luglio 1957

Ezio ed Ele.
Quando sono nato (il 28 luglio 1957 a Pitigliano) stava appena decollando il boom economico, ma i ricordi dei nostri vecchi sono più legati al grande freddo del 1956. Sono nato da una famiglia di lavoratori: mio babbo Ezio, industriale boschivo, mia mamma Ele Brinzaglia, artigiana maglierista. Sono ancora parte di me.
post 2 - La prima fanciullezza
Quelle persone e quei luoghi li ho sempre nel cuore.
Della fanciullezza ricordo gli zii Orlanda e Nazareno e la nonna Rosetta (che non era nonna, però mi coccolava tanto), gli amici, i compleanni, alcuni luoghi (la cantinella, il torrente Prochio, via Santa Chiara, le ripe), la famiglia di mia mamma con la nonna Quinta, quella più numerosa di mio babbo (il quarto di otto fratelli) con la nonna Alberinda e il luogo della loro provenienza (Sarnano in provincia di Macerata, nelle Marche). Ricordo un cane di mio zio Claudio (Lia) a cui ero molto affezionato, i compagni di scuola e la maestra Sargentini. (nella foto del pranzo della mia prima comunione, 1966, consumata nella trattoria dei miei zii Orlanda e Nazareno alla Grotta Azzurra di Pitigliano sono presenti, da destra a sinistra: in fondo: Marina, Umberto, la zia Evia sorella di mia mamma, lo zio Claudio Gentili, la zia Enia, la nonna Alberinda, lo zio Ottavio Gentili, io che taglio la torta, la mia mamma Ele, il mio babbo Ezio, una coppia che non ricordo chi fosse; nella seconda fila Rosanna, la zia Orlanda, la nonna Quinta seduta; ancora avanti la moglie di Umberto e sua sorella, mia cugina Linda Gentili, mia cugina Claudia Zacchei, Lello Iannone marito di Rosanna).

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