Tra i clerico-moderati e i catto-comunisti c’è di mezzo la Costituzione italiana.
Non molti anni fa, Habermas, filosofo tra i più autorevoli della Germania, proclamò il Verfassungspatriotismus , il patriottismo della Costituzione, quale punto di riferimento, quasi collante, per l’identità tedesca; quale valore in cui i cittadini del suo Paese potevano riconoscersi e trovare una loro unità, il senso di una comune appartenenza e di un comune destino, di una Patria.
In Italia non è proprio possibile?
Stefano Gentili
1 commento:
Il senso di Patria (considerata come la famiglia di tutti) è stato "assassinato" dalla sinistra che lo ha sempre demonizzato. Daltra parte osannava l' internazionale socialista che travalicava il concetto nazionale e quindi ha considerato il valore della Patria come un valore di "destra" e quindi da rigettare. Credo che sul punto non ci sia da aggiungere altro.
La Costituzione è la carta condivisa, lo strumento giuridico sul quale si fonda la convivenza civile degli italiani che prima dovrebbero sentirsi una cosa sola nella Patria e contemporaneamente prendere consapevolezza che la convivenza civile si fonda sulla condivisione di valori, appunto condivisi, rappresentati dalla Costituzione.
A me sembra che sia universalmente riconosciuta l' importanza dei valori fatti propri dalla Costituzione. Non mi sembra che ci sia alcuno che ne metta in discussione le fondamenta.
Altra cosa sono i meccanismi tecnici delle rappresentanze che possono essere oggetto anche di discussione .
Quello che è preoccupante è "lo stracciarsi le vesti" al solo parlarne.
Mi sembra ridicolo.
Aggiungo che la Costituzione è cosa troppo seria ed è anche un simbolo.
Giurano sulla Costituzione le istituzioni....non trasformiamo questi riti in discutibili messe in scena...
Saluti.
Alessandro Bartoli
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