Nel recentissimo discorso alla città di Milano, il giorno di Sant’Ambrogio (6 dicembre 2010) il Cardinale Tettamanzi ha riportato alcune attualissime frasi di una lettera che il grande santo inviò a Simpliciano, arcivescovo di Milano dal 397 al 401.
«Ti sembra forse libero chi compra i voti col denaro, chi cerca l’applauso del popolo più che il giudizio dei saggi? È dunque libero colui che è sensibile al favore popolare, colui che teme i fischi del volgo?... Ritengo, infatti, che la libertà non sia un dono, ma una virtù che non viene concessa dai voti altrui, ma viene rivendicata e posseduta mediante la propria grandezza d’animo» (Lettera a Simpliciano, Lettere, libro II, lett. 7, 9.14.17.18).
Grande Ambrogio-Tettamanzi!
Stefano Gentili
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