“Una delle donne più esemplari della nostra Chiesa diocesana”, la
volle definire nell’omelia del funerale nel 2010 l’allora vescovo di Prato,
Gastone Simoni. Io direi più sinteticamente, una santa.
Giuseppina Gestri, la Giusy, l’ho
incontrata ai campi scuola regionali dei primi anni ’70, poi in seguito quando
veniva nella nostra diocesi per incontri formativi e di spiritualità come
responsabile nazionale dell’Azione Cattolica, invitata da don Giorgio Gubernari.
L’ultima volta che ho potuto godere della sua presenza è stato a metà anni ’80,
quando insieme a Rossella – e accompagnato dagli amici Lidia De Caro e Riccardo
Bonechi – siamo andati a trovarla nella casa “La Colombaia” a Firenze dove
accoglieva ragazze minorenni con alle spalle gravi problemi familiari.
Giovanissima lasciò la natia
Casale per una scelta vocazionale che la condusse nel 1955 ad entrare
nell’Istituto Secolare delle Spigolatrici della Chiesa. Sono “laiche consacrate”
che vivono “la consacrazione a Dio, attraverso i consigli evangelici
(povertà, obbedienza e castità), nelle comuni condizioni di vita,
condividendo la quotidianità delle persone” del proprio ambiente. E si
impegnano “a vivere con competenza il lavoro, la professione, l’impegno nel
mondo e nella Chiesa. Solidali con i poveri, in ricerca della giustizia e
attente ai segni dei tempi”, cercano “di discernere con sapienza le luci e le
ombre presenti nel mondo e nella storia per fare spazio al progetto di Dio
su di essa”.
Forte di questa scelta radicale
capace di dilatarla a tutti nell’annuncio e nel servizio, divenne assistente
sociale e lavorò a lungo con questo incarico in un importante lanificio,
facendosi apprezzare per l’attenzione ai lavoratori e alle loro famiglie.
Presidente della Gioventù Femminile di AC della diocesi di Prato a metà anni
‘60, girava instancabilmente per tutte le parrocchie organizzando incontri
formativi e ritiri spirituali. Le sue capacità carismatiche la fecero
apprezzare anche a livello nazionale e nel 1972 fu chiamata a Roma prima come
segretaria del settore giovanile di tutta l’Azione Cattolica, poi al più
delicato ruolo di Responsabile nazionale del rapporto con le regioni e le
diocesi. E qui svolse un ruolo di tessitura di relazioni e contatti che si
riveleranno fondamentali per l’associazione in quel cruciale tempo
post-conciliare, periodo anche lacerato dal referendum sul divorzio, gli anni
di piombo con l’assassinio di Aldo Moro nel 1978 e del presidente Vittorio
Bachelet nel 1980.
Fu proprio quest’ultimo l’anno del
suo rientro a Prato e, fedele alla sua vocazione, entra in una comunità fondata
da un sacerdote pratese, Danilo Aiazzi, la Pro Verbo e su invito dello stesso
diviene direttrice della Casa La Colombaia dove l’ho incontrata.
Di lei ho chiesto un ricordo
all’attuale parroco dell’Isola del Giglio, don Lido Lodolini, che l’ha
conosciuta molto bene.
“Giuseppina è stata la presenza
importante di una spigolatrice che ci ha aiutato ad innamorarci di Gesù, come
lo era lei … gioiosa ed entusiasta della sua vita donata a Lui. Ricordo con
tanta gratitudine la sua presenza ai campi scuola. La Giusy ti coinvolgeva
parlando con tanta semplicità “de’iSSignore” (come diceva) - che, buono e
grande nel suo amore, infinitamente misericordioso da buon samaritano, era
sempre pronto a venirci incontro nei nostri problemi di giovani e adolescenti -
con la tenerezza e la forza che trasparivano dallo sguardo dolce e dal parlare
pacato della sua voce.
La vedevo spesso prendere
sottobraccio qualcuno o qualcuna. Si usava dire ai campi scuola che la
Giuseppina (madre spirituale) confessava (preparava alla confessione) e don
Icilio poi dava l’assoluzione.
Ancora oggi ringrazio il Signore
per aver incontrato ai campi scuola un padre spirituale, don Icilio, e una
madre spirituale, la carissima Giuseppina che, ormai da tempo in cielo, accanto
all’Amore sorgivo, ci vuole infinitamente più bene”.
Ipse dixit, e io confermo.
Campo scuola di Campitello, 1970, Giuseppina insieme a don Lido Lodolini e Daniela Bonci |
Campo scuola di Campitello, 1970, Giuseppina insieme a don Icilio Rossi, Aurelio Leoni, Emma Dominici |
Giuseppina in tempi più recenti |
Nessun commento:
Posta un commento