Pitigliano non è certo bella come oggi; gli uomini fanno
prevalentemente i campagnoli (come il nonno Tore), o gli artigiani (come
Assunto il sellaio), le donne di tutto un po'.
Nasco da due immigrati, Ezio proveniente da Sarnano e Ele da
Manciano. Di loro potrei dire tanto, ma voglio solo segnalare la mia mamma che
con la quinta elementare mette in pied i un’impresa artigiana che darà lavoro a
diverse ragazze tra gli anni ’60 e ’70.
Io
cresco e faccio l’equilibrista, il risparmiatore, il cacciatore, il tenebroso,
l’artista, festeggio i compleanni a casa, vivo con i miei genitori e gli zii
Claudio e Pierino (le foto sono su https://drive.google.com/drive/u/1/folders/1MqW8OTYZAY2o3F7Dm4nB0r-pq7UXBH8s).
Nella
prima elementare faccio conoscenza con altri 23 baldanzosi fanciulli e la
Maestra Sargentini, rimasta nel mio cuore. Il maestro Manzi alfabetizza
l’Italia grazie alla televisione, nata pochi anni prima (1954), viene
inaugurato il centro-sinistra, Gianni Morandi canta del ragazzo che ama i
Beatles e i Rolling Stones (1966), parte la Beat Generation italiana e fanno la
loro comparsa gli Hippies, che con il look un po' straccione vogliono
rappresentare l’anti-moda e simboleggiare la libertà. Nel 1966, ricevo la Prima
Comunione, festeggiata al ristorante “La Grotta Azzurra” di mio zio Nazareno
(detto culone) e quasi tutti i parenti più cari. Gioco, con gli amici di sotto
l’arco, nella Cantinella, sotto le ripe, al Prochio e Poggio Strozzoni. E ne facciamo
di tutti i colori.
Seguono
i primi due post del mio libro, Il bianco
di Pitigliano.
post 1 - Boom. Il 28 luglio
1957
Ezio ed Ele.
Quando
sono nato (il 28 luglio 1957 a Pitigliano) stava appena decollando il boom
economico, ma i ricordi dei nostri vecchi sono più legati al grande freddo del
1956. Sono nato da una famiglia di lavoratori: mio babbo Ezio, industriale
boschivo, mia mamma Ele Brinzaglia, artigiana maglierista. Sono ancora parte di
me.
post 2 - La prima
fanciullezza
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