martedì 3 novembre 2020

IL CUORE DILATATO DI DON LIDO LODOLINI

Don Lido è mio fratello: lo è stato sempre, lo sarà per sempre. Fratello di quelli veri, che ama, sostiene, parla con franchezza, comunica la sua amicizia.

Egli ha rappresentato per me, Rossella e per molte persone della mia generazione la luce della fede e della carità.

Nato il 24 febbraio del 1949 è diventato sacerdote il 7 dicembre del 1973. Della messa di ordinazione ricordo poco, ma riecheggia ancora in me il canto del Magnificat splendidamente eseguito da Elisabetta, la futura moglie di Cesare Vagaggini. È stato il prete delle fasi salienti della nostra crescita, di quelle decisive dell’adolescenza e della giovinezza. In seguito, l’ho sempre trovato amico nei momenti gioiosi e fratello in quelli dolorosi della vita. Da un certo punto in avanti abbiamo condiviso la gioia e la fatica dell’evangelizzazione, specie attraverso l’Azione Cattolica.

Stretto collaboratore di don Icilio Rossi nei campi scuola regionali dell’AC, è stato il grande animatore di quelli diocesani di Triana, dove ha fatto di tutto, dai lavori manuali alle riflessioni spirituali, dagli scherzi del Conte alle corpose relazioni sul Concilio, i giovani, il Cristo, l’amore. Buon conoscitore dei giovani, spesso si intratteneva appunto sulla questione ‘amore’ in senso orizzontale visto nell’ottica cristiana sia col gruppo giovani di Pitigliano che durante i campi scuola. Memorabile è ancora il campo giovanissimi di Triana del 1984 tutto dedicato al “Pianeta amore”, del quale si produsse pure un opuscoletto.

Insieme a Don Giorgio Gubernari ha sostenuto il gruppo della Casa del Giovane di Pitigliano al quale ricordava: “se il gruppo vuole stare in piedi deve mettersi in ginocchio”: e, dunque, ritiri, adorazioni, incontri formativi, insieme all’organizzazione di attività per i ragazzi e opere di carità, come la raccolta del cartone.

Parroco a Orbetello Neghelli, Pitigliano, Manciano, da sette anni lo è a Giglio Castello e da poco di tutta l’Isola del Giglio. Dove è andato ha lasciato il segno del divino perché ha annunciato il Vangelo, voluto bene alle persone, parlato con franchezza e misericordia. Qualche volta appare burbero, ma ha il cuore dilatato. In certe cose è un visionario e per questo è spesso avanti rispetto alla comune capacità di ricezione.

Don Lido sin da giovane ha accettato di porsi alla sequela di Gesù Cristo e quindi anche a servizio di ‘tutti i cristi’ che si sono presentati lungo la via sacerdotale. Nell’affresco del dono della vita ha preso colore nel tempo l’attenzione concreta per le persone in difficoltà. Lo ricordo impegnato a Pitigliano nella raccolta di indumenti per i terremotati del Friuli nel 1976 e nel 1980 andammo insieme a offrire il nostro contributo a Sant’Angelo dei Lombardi, dopo il terremoto dell’Irpinia.

Poi, accanto ad incroci con altre micro-situazioni del mondo, nacque il sodalizio con Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Alcuni anni fa ho avuto l’occasione di trascorrere con lui alcuni giorni di riposo alla Maiella: passeggiate (lui lunghe, io brevi), letture, preghiere. In certi momenti della giornata io mi occupavo del pranzo o della cena e lui si dedicava a rimettere in ordine l’archivio di tutta l’attività burkinese.
La riservatezza sul materiale relativo a persone, donazioni, intenti, mi consentì solo di conoscere la mole complessiva del lavoro svolto.
Ma tanto bastava: negli anni di attività (decollata nel 1994), di visite annuali (gennaio-febbraio), molte migliaia di euro di valore complessivo sono giunti a Ouagà tra adozioni, progetti, realizzazioni materiali relative a pozzi, strutture sanitarie, scuole, abitazioni, luoghi di micro-lavoro, realizzazioni immateriali di piccoli corsi di avviamento al lavoro. L’attività è stata contagiosa perché nel tempo ha coinvolto un numero crescente di persone delle nostre zone sia in veste di adottanti (tantissimi) che di volontari.

Don Lido, sei un grande.

2005 ARABBA - Don Lido e Samuele in una risata spettacolare

1969 - Don Lido

Don Lido benedetto da Paolo VI, insieme a don Angelo Comastri

Primi anni '70 - Don Lido con Vescovi, sacerdoti e il sindaco Luigi Niccolucci

1976 - Don Lido assistente del Gruppo Giovani di AC di Pitigliano

Don Lido con Stefano Gentili tra i boschi della Maiella

1989 - Don Lido, il piccolo Giovanni e Rossella all'inaugurazione della Chiesa di Neghelli

Don Lido con don Sandro Lusini e una collaboratrice in Burkina



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