giovedì 4 giugno 2009

L’INCIVILTA’ ISTITUZIONALE (3)

Continua P. Sorge: “Anche a livello istituzionale, la partecipazione democratica è soppiantata gradualmente da una sorta di presidenzialismo di fatto: chi ha il potere comanda (non ‘governa’); diviene allergico a ogni sorta di controllo e agli stessi contrappesi essenziali del sistema democratico (si tratti della magistratura o del Presidente della Repubblica); preferisce il ricorso a decreti legge e al voto di fiducia, esautorando di fatto il Parlamento e riducendolo al ruolo di notaio delle decisioni prese dal Governo; vede i dibattiti e le necessarie mediazioni della democrazia politica come un intralcio.
La classe politica è cooptata dall'alto: si toglie ai cittadini la libertà di ‘eleggere’ i propri rappresentanti e viene loro lasciata solo la possibilità di ‘ratificare’ con il proprio voto liste confezionate dal vertice.
E così si avanza verso l'inciviltà istituzionale, in rotta di collisione con lo spirito (e a volte con la lettera) della nostra Costituzione”
.

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
(Franco Battiato, da Come un cammello in una grondaia, 1991)
Stefano Gentili

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