venerdì 4 aprile 2008

VOTIAMO IL PARTITO DEMOCRATICO PER UN’ITALIA PIÙ LIBERA, PIÙ GIUSTA, PIÙ SOLIDALE

In questi ultimi giorni stavo cercando le parole meno inadatte per dichiarare la mia volontà di votare alle prossime elezioni politiche Partito Democratico.
Ho poi letto l’appello dei Cristiano Sociali ai cattolici italiani e mi ci sono riconosciuto.


DARE FORZA ALLA VERA NOVITÀ DELLA POLITICA ITALIANA
Il PD è l’unica novità che può finalmente condurre l’Italia fuori dalla lunga crisi della politica. II PD si presenta, infatti, senza i vincoli della vecchia coalizione, libero di realizzare le sue idee e il suo programma.
Non si può guidare un paese moderno come l’Italia, con maggioranze eterogenee e senza la coesione necessaria per consentire al Governo di decidere e di fare le riforme di cui c’è bisogno.
La coalizione di centrodestra è invece, composta da 12 partiti, con un leader che si candida per la quinta volta e che ha già governato per 7 anni, con i risultati che tutti possono ricordare.
Il 13 e 14 aprile c’è la possibilità di scegliere il futuro oppure di tornare al passato, ad un film già visto, con gli stessi interpreti, lo stesso copione, tutto esattamente come prima.
Molto dipenderà dal voto di noi cattolici.

FAR VINCERE IL PD PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL PAESE
Il PD ha superato le divisioni del passato e unito il meglio della tradizione popolare cattolica e di quella della sinistra democratica, favorendo il dialogo e l’impegno comune di credenti e non credenti.
Per questo è il partito che può davvero dare le risposte che l’Italia si aspetta: ridare moralità alla politica e ridurre i suoi costi, rimettere in moto l’economia promuovendo uno sviluppo sostenibile, garantire sicurezza e benessere alle famiglie, innanzitutto a quelle con figli, restituire centralità al lavoro e alla sua tutela, combattere le disuguaglianze e la precarietà del lavoro dei giovani, assicurare accoglienza ai cittadini stranieri che rispettando le leggi, vogliono integrarsi nelle nostre comunità, riformare le istituzioni per renderle più efficienti
e vicine ai cittadini, rafforzare il volontariato e l’associazionismo di solidarietà.

FAR AVANZARE I VALORI CHE CI STANNO A CUORE
La politica non è il luogo per affermare verità di fede, ma per ricercare nel confronto tra diversi e nello spirito della laicità democratica, sintesi condivise in cui vivano i valori per noi irrinunciabili.
Il PD riconosce il carattere “pubblico” dell’esperienza religiosa ed insieme, l’autonomia e le responsabilità proprie della politica. Il PD non strumentalizza la Chiesa.
Su questioni quali la vita dal suo inizio al suo termine, la famiglia, la dignità e i diritti delle persone senza discriminazioni, l’attenzione ai più deboli, la non violenza, la pace e la solidarietà tra i popoli, il PD ha compiuto scelte in cui come cattolici possiamo riconoscerci pienamente.
In particolare, il PD ha già elaborato proposte di legge per affrontare i problemi
più urgenti di questo momento: adeguare le retribuzioni e le pensioni al costo della vita; ridurre le imposte sui redditi da lavoro e da pensione; garantire almeno mille euro al mese ai lavoratori precari; sostenere le famiglie con l’aumento degli assegni familiari, degli sgravi fiscali, degli aiuti per le persone non autosufficienti, dei servizi per l’infanzia, la costruzione di nuove case da affittare; applicare con coerenza e in tutte le sue parti la legge 194 per prevenire l’aborto e sostenere, con misure efficaci, la maternità responsabile; riconoscere i diritti e le responsabilità delle persone che convivono stabilmente, senza alcuna equiparazione alla famiglia fondata sul matrimonio.
E’ noto che ci sono perplessità sulla candidatura di alcuni esponenti radicali, ma questa presenza non altera la proposta politica e programmatica del PD.

DARE UN VOTO UTILE PER DECIDERE DI CAMBIARE
Ci sono ancora molti indecisi, anche tra i cattolici, molti elettori che non vogliono andare a votare o non sanno ancora quale partito scegliere. Si può comprendere la stanchezza e la delusione per una politica troppo spesso lontana dalla realtà.
Ma con il voto si può decidere di cambiare, si può guardare al futuro, si può fare spazio alla speranza. Si può dare ancora una possibilità a chi crede nell’Italia delle persone serie, dei tanti che si impegnano con dignità e discrezione, che non rinunciano al valore dell’onestà, al rispetto delle leggi, alla solidarietà verso gli altri.
Questa Italia al servizio del bene comune non può scomparire, non può lasciare il campo alla volgarità, agli interessi di parte, alle false promesse.
Il voto può dare un volto nuovo a questa Italia.
Senza il voto decidono gli altri.
Chi si astiene, vota bianco o nullo, dà vita ad una protesta i cui effetti si esauriscono subito. Tutti i seggi di Camera e Senato, infatti, si assegnano con i soli voti validi.
Solo con il voto si può determinare il cambiamento che tutti desideriamo.
Con la scelta del Partito Democratico si dà un voto utile per garantire
davvero all’Italia che vogliamo di crescere e progredire.

Naturalmente è sempre un punto di vista: quello dei cristiano sociali e il mio.
E il tuo qual’ è?



Stefano Gentili

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Siete servi del KAPITALE come i berluclones

Anonimo ha detto...

lasciamo alla responsabilità di tutti, non ho bisogno
di questi consigli, bisogna volere il bene di tutti
sopratutto in politica....

Anonimo ha detto...

Accetto di buon grado la "provocazione" dell' Amico Stefano Gentili.
Mi preparo.
Alessandro Bartoli

Anonimo ha detto...

Salve Sig. Gentili,
mi chiamo Rodolfo Costanzo e faccio parte del movimento politico Gente dell'Argentario, che conocorre alle elezioni comunali con una propria lista civica e con candidato sindaco Mauro Schiano.
Leggendo il suo blog e la sua storia noto con piacere che i valori a cui si ispira Lei hanno molti punti in comune con i principi ispiratori cui fa riferimento il nostro gruppo politico.
Qui all'Argentario noi abbiamo rotto col centrosinistra ufficiale sin dal 2004 perchè non ci sentivamo e ancora non ci sentiamo rappresentati da un certo modo di fare politica (e gli eventi ci hanno dato pienamente ragione), ovvero dove i nostri fondamentali valori di riferimento come la trasparenza, la partecipazione, la legalità, la solidarietà, dove la politica è intesa come servizio al cittadino e non come centro di potere, non erano e non sono ancora riconosciuti e attuati da una certa classe politica. Valori che invece noi vediamo con piacere che fanno parte della sua azione politica e non solo. Anche se la nostra è una lista civica che va oltre le appartenenze le posso garantire che ci sentiamo molto vicini a Lei e a quella parte del Partito Democratico che incarna e persegue veramente certi principi universali che sono il vero viatico per il raggiungimento del bene comune.

Anonimo ha detto...

vorrei esser così convinta come te.. ma quando vedi che alla fine anche il PD si muove, si gestisce, con le stesse leggi di sempre, come un qualsiasi partito, probabilmente come 20-30anni fa..qual'è la speranza? Veltroni?
non basta.. e il nonBerlusconismo mi dispiace ma non lo considero un motivo valido. dimmi dov'è la novità. dimmi almeno dove la vedi te. io proprio non la vedo...

Anonimo ha detto...

Stefano,
io sono d'accordo con te, anche se non ho letto l'articolo di Famiglia Cristiana, ma la mia domanda è: come possiamo far capire a quella popolazione, specie quella indecisa, che votando PD si vota il nuovo e invece votando PdL si torna ai vecchi film? Io penso che molta della popolazione italiana, scusa il mio pessimismo, ha paura del nuovo; le parole del candidato premier della PdL, almeno per come le trasmettono i media, sembrano parole che portano alla rinascita dell'Italia, infatti il loro slogan è Rialzati Italia, come se l' Italia adesso sia in ginocchio o addirittura distesa. Io penso che l'Italia non stia per terra, che, anzi se continuiamo in questo direzione, possiamo finalmente fare quello scatto, che eravamo già pronti a fare con il governo che purtroppo è caduto, per essere tra i primi del mondo sia a livello economico, che in questo momento interessa di più alle persone, che a livello etico-morale, per una nuova Italia che sia espressione di tutti e non monopolio di pochi.
Stefano, speriamo che gli italiani vadano a votare con coscienza e votino veramente il nuovo e non si facciano incantare dalle sirene di una persona che sarà un grande comunicatore ma che purtroppo ha portato, nei suoi cinque anni di governo, l'Italia sull'orlo del baratro economico e adesso, quando si potevano vedere i primi risultati dell'azione del governo Prodi, questo governo, per colpa di egoismi personali, non ha potuto portare avanti il suo programma che sarebbe stato di rilancio.

Giuseppe

Anonimo ha detto...

Adesso tocca a noi
4 luglio 2006, Roma, Hotel Radisson: sembra un secolo fa, ma non sono passati neppure due anni. E’ in quella occasione che, per la prima volta, leader politici e intellettuali hanno accettato l’invito dell’APD (Associazione per il Partito Democratico) di partecipare tutti insieme ad un convegno nazionale sul Partito Democratico, il primo interamente dedicato a questo. Sembrava ancora un’utopia, se non addirittura un’eresia. Eppure, i fatti hanno dato ragione, e alle prossime politiche, sulla scheda elettorale, troveremo il simbolo del Partito Democratico.

E’ stata una sfida lunga e faticosa, con una serie di stop and go che avrebbero scoraggiato chiunque. Ma il progetto per un Paese migliore meritava di essere perseguito.

Quel progetto è il motivo che ci deve spingere ad insistere anche oggi, a pochi giorni dal voto del 13 aprile, votando PD.

E’ vero, non tutto ci piace nel nuovo partito: non ci sono piaciute certe scelte, né ci sono piaciute certe liste. Ma occorre essere realisti: il PD ha solo pochi mesi di vita, e ha dovuto affrontare subito una scadenza elettorale imprevista ed impegnativa. Votare PD significa dargli fiducia, e dargli fiducia significa consolidarlo e metterlo in grado di realizzare quel processo di rinnovamento, pulizia ed efficienza, per il quale è nato.

Si poteva fare di più e meglio? Sicuramente. Ma il PD, altrettanto sicuramente, ha già fatto di più e meglio di tutti gli altri partiti, condizionando questa campagna elettorale sin dall’inizio, con quella scelta di andare da solo che ha stupito tutti e costretto gli avversari alla rincorsa.

E’ vero anche che non si può votare sempre “per il meno peggio”: siamo tutti stanchi di farlo, soprattutto nell’area di centrosinistra. Ma il PD non è “il meno peggio”: da quella domenica di ottobre, con i suoi tre milioni e mezzo di elettori delle primarie, è uscito l’unico soggetto politico che ha i numeri, le capacità e soprattutto un vero progetto per ridare vita ad un Paese al collasso.

Anche non potendo fare miracoli, il PD, se avrà tanti voti, avrà la possibilità di dimostrare quanto e cosa sa fare. E noi finalmente potremmo giudicare sui fatti, e dare il nostro voto su essi. Sarà alle elezioni successive che il PD potrà essere valutato effettivamente sul suo operato.

Ora, però, la palla è in mano nostra, e sta a noi la responsabilità di decidere dove tirarla. Se il PD potrà governare, e così misurarsi davanti ai cittadini, dipenderà dal voto di ciascuno di noi, responsabile - ora molto più che il 14 ottobre - del destino di un progetto politico indubbiamente di valore.

Gregorio Gitti, Paola Caporossi, Isabella Sorgini

Anonimo ha detto...

Caro Stefano, ho letto tutto
con molta attenzione e sinceramente, a pochi gg dalle votazioni non ho ben chiaro chi votare. Tra tutti quanti a questo punto bisognerebbe
scegliere il meno peggio!
Mi fa un po' arrabbiare il discorso che fanno sia Veltroni che il Berlusconi sul voto utile e la gente si lascia trascinare da questo... Perchè devo per forza scegliere tra due dai quali non mi sento rappresentata... Ti tappano gli occhi e le orecchie
promettendo soldi in più da una parte e soldi in meno da un altra
quando farebbero meglio a controllare le proprie tasche e vedere quanti soldi hanno, si tassassero loro un po' di più! Ho letto su Famiglia Cristiana
che Veltroni è il pensionato più giovane d'Italia e prende più di 5000 euro al mese. Lo vorrei vedere ad andare avanti con la pensione che prende una mia parente..... E Berlusconi che dice di diminuire l'Ici sulla prima casa... chissà quante prime case ha lui intestate ai vari parenti!
Pensassero a fare qualcosa sul serio per questo nostro paese!
Aveva ragione Bossi quando diceva che oltre il Po c'è un'altra Italia (che è bellissima e pulitissima perchè ci sono stata) e da Roma in giù c'è l'immondizia e il peggio che abbiamo da dare. Noi siamo in mezzo e raccattiamo un po' da tutti e due.
Forse il mio sarà un voto perso alla fine, ma almeno uscirò dalla cabina elettorale con l'anima in pace di aver fatto qualcosa che ho deciso io.
Di non andare a votare no xkè non
voglio lasciare ad altri di scegliere per me.
Come dici tu, questo è un mio pensiero. Buono o cattivo non so.
Ciao
Paola

Anonimo ha detto...

Dico la mia in merito alle prossime elezioni. Parto da una notizia data dai telegiornali di oggi. Secondo una proiezione dell' Ocse su 127 paesi presi a riferimento, l'Italia ha il 124 posto in materia di complicazione burocratica. La classifica va letta nel senso che il n.1 è il più virtuoso ed il 127 è il peggiore. Noi siamo prossimi all' ultima posizione !!!
Mi ritengo un idealista; ho sempre visto l'impegno politico prima di tutto come un impegno personale e giocarsi in prima persona per degli ideali in cui credere. Ho costituito,
insieme ad amici, il primo esperimento in Italia - credo - di riaggregazione degli spezzoni democraticocristiani (CDU - DE - CCD) in una unica lista per le consultazione comunali
del 1997. Ho fortemente creduto in una politica che avesse al centro l' uomo e che avesse come riferimento culturale la dottrina sociale cristiana.
Ciò detto è stato tale e tanto il disorientamento sopportato in questo ultimo anno e mezzo di governo Prodi in termini di aumento di burocrazia che solo il vago presentimento che il mio voto possa contribuire a far vincere Visco o chi per lui che voterei anche Berlusconi pur di non avere a che fare con questa classe dirigente. La verità è che a questa classe politica - tutta – non interessa nulla di chi lavora. E' capace solo di inventare nuovi adempimenti burocratici, nuovi lacci e lacciuoli tanto poi ci sono i fessi che si danno da fare. Ma che volete che ne sappia un Veltroni (tanto per fare un esempio) della vita di tutti i giorni, questi vivono un' altra dimensione!
Se Berlusconi vincerà è perchè Prodi ed i suoi ministri si sono divertiti (non mi viene altra espressione) a tartassare i contribuenti aumentando a dismisura gli adempienti burocratici. Con tutti gli adempimenti - il più delle volte totalmente inutili - dovremmo fare la guerra commerciale alla Cina? Ma neanche ai sette nani!!
Non nascondo che la mia naturale collocazione sarebbe nell' UDC ma, a parte Pezzotta, non mi sembra che ci sia una classe politica nuova e votata al cambiamento. E non sono indifferente al richiamo di Ferrara.
Tanto premesso....sono ancora indeciso su chi votare...con una unica certezza: no a Veltroni e compagni.
Alessandro Bartoli