Siamo dunque alla fine degli anni ‘80 – primi anni ’90. Anni caotici ed esaltanti perché c’è la caduta del Muro di Berlino, la fine di un’epoca, l’ultima fase delle forze politiche tradizionali e lo scoperchiamento del tombino di tangentopoli
La crisi politica che sta investendo
come un treno in corsa il sistema politico italiano è soprattutto figlia di una
profonda crisi culturale. Siamo, infatti, ai titoli finali dei meravigliosi
anni ’80 della Milano da bere, del potere per il potere, del via a un nuovo credo
economico e di televisioni che dipingono nuovi mondi dalle tinte attraenti che
hanno a che fare con la Pamela, Bobby, J.R., Bim Bum Bam, Drive in.
Ci troviamo anche in presenza di
cattolici incapaci di interpretare e governare il nuovo. In me continuamente
ronza un documento della CEI rivolto ai cattolici italiani del 1981, che in un
passaggio dice: “C’è innanzi tutto da
assicurare presenza. L’assenteismo, il rifiuto nel privato, la delega in bianco
non sono leciti a nessuno, ma per i cristiani sono peccato di omissione”.
Uno di periferia come me, cosa può fare?
In quel periodo si chiude la prima fase della mia vita e se ne apre un’altra, dedicata quasi esclusivamente all’impegno sociale e politico. Naturalmente la vita è un continuum e il bagaglio acquisito, con i suoi contenuti e le sue sensibilità, rimane.
Una delle
cose rimaste è la centralità della
formazione in tutti settori della vita. Anche in campo sociale e politico.
È questo il motivo che mi permette di incrociare il Centro Toscano di Documentazione Politica, fondato dal giovane ed esuberante Lapo Pistelli nel 1987. Ci si incontra a Firenze e dintorni, per elaborare idee capaci di innovare soprattutto la politica partendo dal concreto delle città. L’intuizione è proprio questa: il rinnovamento dei contenuti e degli stili politici può arrivare solo dalle periferie, le cento città. “Centocittà” è infatti il titolo della rivista principale.
Inoltre, insieme ad altri amici (Bruno Piccolotti, Luigi Corazzini, Paolo Vignoli in primis), avviamo l’esperienza di formazione all’impegno sociale e politico in collegamento con la Chiesa diocesana: decolla un percorso formativo e organizziamo incontri con testimoni privilegiati. Il 1 gennaio 1990 nasce la Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico e a corredo di questa invitiamo testimoni privilegiati: Leoluca Orlando, Padre Bartolomeo Sorge, Roberto Zaccaria, Paolo Giuntella, Tina Anselmi, che dall’81 all’85 aveva svolto il ruolo scomodo di presidente della commissione sulla Loggia Massonica P2.
Il Vescovo diocesano Eugenio Binini scommette sul nostro arduo tentativo e
lo asseconda. Di questo gli rendo grazie. Perché dell’ambito ecclesiale sono
veramente pochi coloro che ci spingono ad andare avanti e pregano per noi.
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