venerdì 9 maggio 2008

30 ANNI FA, ALDO MORO: ISPIRAZIONE RELIGIOSA E RISPETTO DI OGNI COSCIENZA

Oggi per la prima volta al Quirinale si celebra il “Giorno della Memoria” per ricordare tutte le vittime del terrorismo interno e internazionale.
Non è un caso che sia stato scelto il giorno in cui 30 anni fa veniva barbaramente assassinato Aldo Moro, la più importante personalità politica di quegli anni, intellettuale fine e complesso, capace di sintonizzarsi come nessun altro con quello che si muoveva nella turbolenta società di allora.
Anche io voglio rispettare un minuto di silenzio per ricordare il suo esempio e il suo insegnamento e rileggere insieme a voi alcuni periodi di un articolo che ebbe a scrivere per il quotidiano “Il Giorno” nella Pasqua del 1977.

“Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e pensiamo lo stesso identico destino, ma è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile, nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto, di dialogo. La pace civile corrisponde puntualmente a questa grande vicenda del libero progresso umano, nella quale rispetto e riconoscimento emergono spontanei, mentre si lavora, ciascuno a proprio modo, ad escludere cose mediocri per fare posto a cose grandi” (Aldo Moro)

Parlava agli italiani per la Pasqua, per invitarli a riannodare i fili di un progetto di vita in comune (fatto di cose grandi), con una densissima ispirazione morale e religiosa, manifestata con pacatezza e nel rispetto di ogni coscienza.

Che insegnamento!!!

Stefano Gentili

2 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Bello il pensiero che hai pubblicato.
A maggior ragione mi indigno quando sento chi lo ha ucciso (direttamente ed indirettamente) fare ancora la lezione.
Certi personaggi sarebbero solo degni dell'oblio piuttosto che chiamati ad esprimere il loro pensiero in scuole ed università.
Una società che consente questo scempio è in prossimità della propria estinzione quantomeno morale.
A.B.