venerdì 23 maggio 2008

A PAOLO GIUNTELLA, UOMO LIBERO

“E' morto il giornalista del Tg1 Paolo Giuntella. Volto noto del piccolo schermo, da molto tempo al seguito del presidente della Repubblica, era da tempo malato. Nonostante questo ha continuato a lavorare fino a poco tempo fa, realizzando servizi che raccontavano, con precisione, le vicende del Colle. Lascia una moglie e tre figli.”
Inizia così un servizio de La Repubblica.

Ci conoscevamo con Paolo, sin da quando lo invitammo a partecipare ad un incontro di formazione sociale e politica a Scansano, tra il 1990 e il ’92. Anche in quell’occasione fece un intervento lucido, da libero pensatore. Ci incrociammo, insieme ad altri amici, alle iniziative della vera “Rosa Bianca” a Brentonico. Pur non essendoci frequentati assiduamente, percepivo con lui una profonda sintonia culturale e umana.

Prosegue l’articolo: “Giuntella era già stato quirinalista del Tg1 durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi. Continuando anche con Giorgio Napolitano. Di lui, figlio del professore Vittorio Emanuele Giuntella lo storico che fu internato nel lager nazista di Auschwitz, si ricorda anche l'impegno sociale e per la libertà di informazione della categoria dei giornalisti. Giuntella, inoltre, è stato 20 anni fa uno dei fondatori del Gruppo di Fiesole. Nel 1966 fu tra gli 'Angeli del Fango', dopo l'alluvione di Firenze. Nel 1979 fonda la "Rosa Bianca", un'associazione cattolica orientata a sinistra, i cui convegni, per tutto il corso degli anni '80, saranno animati da molti dei futuri dirigenti e intellettuali dell'Ulivo e del Partito Democratico. Già capo della terza pagina e dei supplementi culturali de Il Mattino, passato in Rai ha coordinato Tv7, per poi divenire caporedattore di Speciale Tg1, e in seguito corsivista televisivo e inviato speciale in Irlanda, Albania, nelle zone colpite dal terremoto del '97 in Umbria e Marche e in Kosovo, dove e' stato menzionato al merito dall'ambasciatore italiano per aver salvato la vita di un disabile, rimasto in un'abitazione incendiata. Unanime il cordoglio del mondo giornalistico e politico. 'Con Paolo Giuntella scompare prematuramente una figura unica di intellettuale, di giornalista, di educatore, di testimone degli ideali e dei valori del cattolicesimo democratico' afferma il vice segretario del Pd Dario Franceschini. 'Era una voce importante, ci mancherà' dice Walter Veltroni. Cordoglio arriva anche dal presidente della Camera, Gianfranco Fini e dai gruppi dell'Idv e dell'Udc. L'annuncio della scomparsa del giornalista è stato dato nel pomeriggio alla Camera dal deputato del Pd Giovanni Bachelet che ha reso omaggio al giornalista e amico scomparso 'che gli e' stato maestro nell'assumere impegni in politica'."
Pace a Paolo, uomo libero.
Stefano Gentili

1 commento:

Anonimo ha detto...

Qiuando ho sentito la notizia ho avuto una di quelle sensazioni che ti fanno capire che adesso ci sarà un vuoto da colmare. Paolo Giuntella una conoscenza di quelle che ti segnano la vita.
Certo i ricordi sono gli stessi, quelli tuoi Stefano, Brentonico, La Rosa Bianca, la Scuola Diocesana e costituiscono un percorso forte nell'impegno sociopolitico cose che, come Paolo lasciano il segno.
Colpiva la sua semplicità, il suo modo di parlare di cose enormi con chiunque e per chiunque con lo stesso entusiasmo e con la stessa forza a prescindere dall'interlocutore ed era questa forza delle idee che lo faceva essere un gigante.
A noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, almeno un pò di più di altri, il compito di ricordare questi valori di cui lui è stato un ottimo esempio.
Bruno Piccolotti