sabato 14 novembre 2009

LA BELLISSIMA PROLUSIONE DEL CARDINALE BAGNASCO E..."NOI"

Bellissima e di ampio respiro la prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco durante l’ultima Assemblea dei Vescovi ad Assisi (9 novembre).
Stringatissimo e asfittico il resoconto di tutta la stampa italiana, a parte Avvenire che ha pubblicato l’intero documento.

Della prolusione basti ricordare il titolo, Chiesa al servizio dell'umanità e i titoletti dei paragrafi (non sul testo, ma indicati da Avvenire):
I sette crocifissi, la via di Cristo
Africa: parole forti, ascolto debole
Missionarietà: anglicani e impegno per l’unita’ dei cristiani
Sacerdoti, uomini dello spirito e del cuore
Non mimetizzare la morte, spiegare la risurrezione
Questione mediatica, sfide culturali
L’Europa, i suoi valori, certe surreali imposture
I principi non negoziabili condizione del confronto
Urgente svelenire il clima politico-mediatico

Per fare una semplice comparazione: la prolusione scritta è stata di 7.559 parole, l’ultimo paragrafo (dove si parla non solo di clima politico e mediatico, ma anche delle tragedie dell’Abruzzo e di Messina, del Sud e del lavoro, dei molti soggetti che hanno doveri politico-amministrativi, economico-finanziari, sociali, culturali, informativi) di 748 parole, quelle in genere riportate dalla stampa e riferite al clima politico attuale di solito titolate “In Italia c'è un pericoloso clima d'odio”, 155 parole.

Mentre scrivo questo post, mi viene da sorridere, tanto che non riesco a commentare…...Ma la mia intenzione non è quella di fare la solita critica ai mezzi di informazione, bla, bla, bla, (tanto è evidente!). Non ho più tempo per le solite cose.

No, no. Penso a "noi", alle comunità cristiane, ai preti, alle suore, ai monaci e alle monache ai cristiani-laici: l’hanno letta? La leggeranno?
Mah!
Stefano Gentili

1 commento:

Unknown ha detto...

Sinceramente credo che possiamo anche rassegnarci a questo modo di vedere la Chiesa. Una parte della stampa non è interessata a pubblicare queste cose perché scivolerebbero sopra i lettori. Un'altra parte non le pubblica perché "questo lo diciamo anche noi", allora è meglio lasciar stare, così possiamo continuare ad attaccare la Chiesa la prossima volta che affronta un tema controverso. Per quanto riguarda il Noi, "ignorantia non excusat"! Hai voglia a pubblicare, tanto chi non vuole capire non capisce!