Il Concilio Vaticano II è stato convocato da Giovanni XXIII.
Egli era solito ripetere che l’idea era stata un'ispirazione dello Spirito Santo: “un’illuminazione improvvisa”, “una celeste ispirazione” di cui egli stesso era stato “il primo ad essere sorpreso”.
In modo arguto confidò ad un amico sacerdote, don Giovani Rossi: “Non è lo Spirito Santo che assiste il Papa. Sono io che sono semplicemente il suo assistente. Perché è lui che fa tutto. Il Concilio è stata un’idea sua” (M. Gnocchi, 2000).
Annota dom Helder Camara nel suo diario, il 20.10.1962: “Un Cardinale recita oggi la bellissima preghiera 'Adoremus, Domine Sancte Spiritus'. Difficilmente troverei i mezzi per dire allo Spirito Santo qualcosa di più e di meglio di quanto dice questa preghiera. Lo Spirito deve regnare sul Concilio”.
Così evidentemente fu, se Paolo VI definì il Concilio come il "transitus Domini per la nostra epoca" (14.4.1964) e Giovanni Paolo II replicherà il 6.10.1985,"Abbiamo contratto un debito verso lo Spirito Santo".
Stefano Gentili
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