PITIGLIANO, 18 DEL POMERIGGIO. Lettere del Concilio (1)
Diamo inizio alle “Letture conciliari” con alcuni passaggi lievemente ragionati del primo documento approvato dai Padri, la SACROSANCTUM CONCILIUM (costituzione sulla sacra liturgia).
Essa ci offre una chiara comprensione della liturgia:
essa è tutta la vita del Figlio divenuta, con la Pasqua, la vita della Chiesa e
chiamata a essere, ogni giorno, la vita di ogni cristiano” (P. Marini, 2009).
LA LITURGIA È TUTTA LA
VITA DEL FIGLIO CHE SI È FATTO PER NOI REDENZIONE
La liturgia infatti,
mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell'eucaristia, ‘si attua l'opera della nostra redenzione’,
contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e
manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera
Chiesa. (SC 2)
Quest'opera della
redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio
nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata
compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale della
sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col
quale ‘morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita’.
(SC 5)
Pertanto, come il Cristo
fu inviato dal Padre, così anch'egli ha inviato gli apostoli, ripieni di
Spirito Santo. Essi, predicando il Vangelo a tutti gli uomini , non dovevano
limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci
ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del
Padre, bensì dovevano anche attuare l'opera di salvezza che annunziavano,
mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita
liturgica. (SC 6)
La sua (di Cristo)
umanità, nell'unità della persona del Verbo, fu strumento della nostra
salvezza. (SC 5)
Cristo è sempre presente
nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. (SC 7)
È presente con la sua
virtù nei sacramenti, al punto che quando uno battezza è Cristo stesso che
battezza. (SC 7)
È presente nella sua
parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra
Scrittura. (SC 7)
LA LITURGIA È LA VITA
DELLA CHIESA CHIAMATA AD ESSERE MEMORIALE DEL MISTERO PASQUALE
Dal costato di Cristo
dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. (SC
5)
Mediante il battesimo, gli
uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo: con lui morti, sepolti
e risuscitati, ricevono lo Spirito dei figli adottivi, ‘che ci fa esclamare:
Abba, Padre’ (Rm 8,15), e diventano quei veri adoratori che il Padre ricerca.
Allo stesso modo, ogni volta che essi mangiano la cena del Signore, ne
proclamano la morte fino a quando egli verrà. (SC 6)
Perciò ogni celebrazione
liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la
Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa ne
uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado. (SC 7)
La sacra liturgia non
esaurisce tutta l'azione della Chiesa. Infatti, prima che gli uomini possano
accostarsi alla liturgia, bisogna che siano chiamati alla fede e alla conversione.
(SC 9)
Nondimeno la liturgia è il
culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da
cui promana tutta la sua energia. (SC 10)
Il lavoro apostolico,
infatti, è ordinato a che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il
battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa, prendano parte
al sacrificio e alla mensa del Signore. A sua volta, la liturgia spinge i
fedeli, nutriti dei ‘sacramenti pasquali’, a vivere ‘in perfetta unione’; prega
affinché ‘esprimano nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede ‘; la
rinnovazione poi dell'alleanza di Dio con gli uomini nell'eucaristia introduce
i fedeli nella pressante carità di Cristo e li infiamma con essa. Dalla
liturgia, dunque, e particolarmente dall'eucaristia, deriva in noi, come da
sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia quella
santificazione degli uomini nel Cristo e quella glorificazione di Dio, alla
quale tendono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa. (SC 10)
LA LITURGIA È LA VITA DEL
CRISTIANO
Essa infatti è la prima e
indispensabile fonte dalla quale i fedeli possono attingere il genuino spirito
cristiano. (SC 14)
In tal modo la liturgia,
mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella Chiesa per farne un tempio
santo nel Signore, un'abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la
misura della pienezza di Cristo , nello stesso tempo e in modo mirabile
fortifica le loro energie perché possano predicare il Cristo. Così a coloro che
sono fuori essa mostra la Chiesa, come vessillo innalzato di fronte alle
nazioni, sotto il quale i figli di Dio dispersi possano raccogliersi , finché
ci sia un solo ovile e un solo pastore. (SC 2)
Culmine verso cui tende
l'azione della chiesa, insieme la fonte da cui promana la sua virtù, la
liturgia con il suo universo celebrativo è “una
grande educatrice al primato della fede e della grazia: è quello che chiamiamo
l'aspetto mistico della liturgia, che non vanifica il cammino ascetico di cura
minuziosa di tutte le osservanze liturgiche, ma che costituisce il cuore e
l'anima” (Carlo Maria Martini).
“Oggi, occorre credere di più nella potenza della
liturgia. D’ora innanzi sarà forse necessario confidare meno nei nostri atti e
nella nostra volontà e più nella potenza dell’azione liturgica che è sempre
potenza di Dio nella forza dello Spirito Santo. A noi spetta il compito di
celebrare la liturgia nell’integralità del suo significato, nell’umile
splendore dei suoi gesti e nella semplice e nobile bellezza dei suoi antichi
riti” (P. Marini, 2009).
Stefano Gentili
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