Oggi è il 4 ottobre e non è un giorno qualunque: è S. Francesco d’Assisi, il piccolo-grande uomo. Ma è un giorno importante anche nei miei ricordi: quando ero bambino l’anno scolastico era iniziato da 3 giorni ed era subito festa, proprio il giorno di S. Francesco.
Ricordo, i primissimi giorni della Prima Elementare, il fascino del calamaio e del pennino: lo si usò per poco tempo, ma che bello… Era inserito in un banco biposto dentro un rotondo buco; era nero e aveva un odore sublime.
Facevamo le astine e i quadratini e di tanto in tanto sbaffavo la pagina e le dita e il palmo della mano si coloravano in modo quasi indelebile.
Andavo a scuola con un grembiule nero e un grande fiocco azzurro; stavo bene in quel piccolo mondo antico.
E la maestra: che dolce. Ci apriva la mente alle prime conoscenze, ci faceva toccare con mano cose mai sperimentate prima e, soprattutto…faceva la mamma. Non una mamma qualsiasi, ma la mamma-mamma, il nostro forte ancoraggio e sicuro riferimento. In classe solo lei e noi, qualche volta il custode, raramente il direttore. Noi e lei, lei e noi…
E i voti, quelli si che ci facevano sentire importanti, soprattutto quel “sex”… così misterioso, magico, evocativo.
Il voto in condotta valeva per dieci e ci disponeva all’attenzione e alla disciplina, supportato dalla lieve bacchetta e dalla suadente mano.
Come emozionante era l’attesa della finale promozione o bocciatura, mai scontata, sempre in bilico, anche se per alcuni già designata. Brrrr… che brividi.
Che gioia poi uscire prima di pranzo e… tornare a casa. Ad aiutare la mamma nelle faccende domestiche, il babbo in quelle di campagna, badare le pecore, aiutare a pulire le stalle, portare il beverone al porcellino. A pescare con la fiocina, a cercare animali e roditori sotto le ripe, a cercare le medicine scadute e inventare magiche pozioni. A giocare a guerra con i capisottani e quelli della fratta. Troppo bbello……
Quanta crescita culturale scaturiva da quelle esaltanti esperienze, come veniva aiutata l’ascesa sociale del povero verso il ricco. Eh si… la mattina tornavamo a scuola più uomini e più donne, più cittadini consapevoli, più pronti ad affrontare il futuro.
Ganzo quel piccolo mondo antico…
Grazie Mariastella-Ulisse, grazie perché ci riporti a casa.
Peccato che non ci sia più Penelope e neppure Itaca.
Stefano Gentili
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