sabato 17 novembre 2012

LA RIVOLUZIONE SESSUALE DELLA GAUDIUM ET SPES (seconda parte)

PITIGLIANO, 18 DEL POMERIGGIO. Lettere del Concilio (4 b) 

LA SCOSSA DEL XX SECOLO
La lettura della sessualità profondamente diversa e assai più ricca offerta dalla Gaudium et spes non nasce, però, dal nulla.
Nasce invece da un arricchimento delle conoscenze scientifiche e della stessa esperienza spirituale cristiana, maturato dalla fine del sec. XIX e che esplode, come un terremoto, nella mentalità e nella cultura occidentale.

Di seguito si segnalano alcuni elementi che hanno portato alla svolta della metà del secolo appena trascorso.
→ Un elemento essenziale è stato certamente Freud. La sua lettura della sessualità come fatto umano globale, in cui l’elemento fisico è inscindibile da quello psichico così che non esiste comportamento sessuale (interno o esterno) in cui non sia coinvolta l’intera personalità del singolo, offre una prospettiva del tutto nuova nella valutazione dei comportamenti sessuali.

→ Un secondo elemento, meno noto e meno studiato, è di ordine filosofico e consiste in una sotterranea variazione del significato che l’altro ha nella mia esistenza. (Feuerbach: solo guardandoti negli occhi io scopro me stesso; Husserl e la intenzionalità della coscienza di sé di fronte all’altro; Sartre. Poi Ricoeur, ma anche Levinas che fa derivare la preminenza della sua etica dall'esperienza dell'incontro con l'altro. Emerge con forze il bisogno dell’altro per essere se stessi.

→ Un terzo elemento è di natura scientifico-medica: solo alla fine del sec. XIX si è scoperta nell’incontro fra gameti la pari importanza dell’elemento femminile e di quello maschile: la collocazione dell’uomo rispetto alla donna, come collocazione sociale e anche fisica (nel corso del coito), cambia radicalmente.

→ Un quarto, importantissimo, elemento è l’esperienza maturata nelle coppie cristiane. Fino agli inizi del XX sec., e anche in aree contadine fino almeno agli anni ’60, matrimonio e amore non erano affatto collegati: il matrimonio (e i conseguenti rapporti sessuali in esso consentiti) era un contratto fra famiglie.
Oggi il matrimonio cosiddetto di amore è la normalità, ma solo da meno di un secolo.
Ed ecco allora, nella prima metà del XX secolo, nascere tutto un movimento di spiritualità coniugale, in cui l’evento sessuale viene visto all’interno di un coinvolgimento globale della personalità dei coniugi.
Ma quando negli anni ’50 Carlo Carretto scrisse il libro Famiglia piccola chiesa destò scandalo e vituperio sia negli ecclesiastici che nei buoni laici: dopo il Concilio tale titolo è divenuto quasi uno slogan.

Per questi e per altri motivi – si pensi agli studi di M. Foucault – il ripensamento teorico della sessualità divenne terremoto sociale.
Due libri, fino agli anni ’60 noti solo agli studiosi, divennero bestseller: La rivoluzione sessuale di W. Reich (1946), Eros e civiltà di H. Marcuse (1954).
Grande eco ebbero anche I Rapporti Kinsey, Il comportamento sessuale dell’uomo (1948) e Il comportamento sessuale della donna (1953) che sfidavano le conoscenze convenzionali sulla sessualità e si occupavano di argomenti in precedenza considerati tabù. Intervistando negli Stati Uniti 5.300 maschi e 5.940 femmine Alfred Kinsey tracciò un quadro rivoluzionario per l’epoca.

La Provvidenza volle che proprio al centro di questo terremoto si svolgesse il Concilio Vaticano II: la Chiesa ebbe così modo di prendere posizione, e una posizione piena di coraggio e di speranza (anche se non tutti i nodi furono sciolti). Lo vedremo nella prossima lettera.

Stefano Gentili

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