Continuo la riflessione
sul possibile voto dei cattolici, questa volta concentrandomi su 40 persone
della nostra diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e su un sondaggio
effettuato da me e Mauro Schiano circa un anno fa.
Il sondaggio fu effettuato tra i partecipanti all’Assemblea
diocesana dell’Azione Cattolica di Pitigliano-Sovana-Orbetello dell’11 marzo
2012, tenutasi presso la sala riunioni dell’ex-seminario di Pitigliano (GR).
Un sondaggio complesso
(43 domande) che si muoveva tra il personale, l’ecclesiale, il sociale e che ha
dato risultati assai significativi e da meditare con attenzione.
Stranamente è rimasto
nel cassetto.
Ne estrapolo solo la
piccolissima parte relativa alle preferenze politiche dei partecipanti a
quell’assemblea.
Ricordo che era l’11
marzo 2012. Oggi siamo esattamente un anno dopo e di acqua sotto i ponti ne è
passata molta. E’ quindi possibile che vi sia stata una evoluzione nelle
preferenze elettorali.
Ma “dare i numeri” è
sempre cosa buona e giusta.
Ecco, quindi, cosa ci
diceva la tabella n. 15 di quel sondaggio.
SE OGGI SI TENESSERO LE
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ETA'
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ELEZIONI POLITICHE
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17-40
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41-65
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PER QUALE AREA VOTERESTI?
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e oltre
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Destra
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0,0
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4,0
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Centro Destra
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8,3
|
28,0
|
Centro
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8,3
|
4,0
|
Centro Sinistra
|
41,7
|
20,0
|
Sinistra
|
8,3
|
0,0
|
Raggruppamento di Mario Monti
|
0,0
|
12,0
|
Altro
|
0,0
|
4,0
|
Voterei scheda bianca
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25,0
|
4,0
|
Non andrei a votare
|
0,0
|
0,0
|
L’analisi che ne
facevamo era la seguente.
“In merito alla intenzione
di voto (tabella 15) la preferenza degli intervistati si distribuisce in totale
quasi in modo lineare tra i diversi schieramenti.
Con una marcata differenza
generazionale.
I giovani si
riconoscono maggiormente nel centro-sinistra+sinistra (50%) e il 25% voterebbe
scheda bianca.
Gli adulti
maggiormente verso il centro-destra+centro+destra (48% complessivo, compreso un
12% ad un eventuale raggruppamento capeggiato da Mario Monti) con un 20%
orientato a centro-sinistra”.
La tabella 15 era
seguita da un’altra nella quale si chiedeva quale fosse la fiducia in una serie
di leader nazionali (il ciclone Renzi non era ancora decollato e anche Grillo
non era al massimo della contestazione).
Tra i politici che
riscuotevano molta fiducia dagli intervistati emergevano Napolitano (14), Monti
(12).
A seguire, a distanza,
Bindi (4), Casini (3), Bersani Vendola
(2), Camusso, Marcegaglia (1).
Berlusconi, Bossi,
Bonanni, Di Pietro, Fini, Grillo (inseriti in tabella) non erano preferiti da
alcuno.
Si commentava: “Non esiste
un comportamento univoco nei confronti delle diverse aree politiche e il riconoscimento della crisi delle
passioni politiche emerge in modo evidente oltre che nella distribuzione delle
intenzioni di voto (equidistribuite tra i diversi schieramenti anche se con
la faglia generazionale), nella
individuazione nella fiducia dei leader (si indicano soprattutto le figure
istituzionali quasi a sottolineare una certa distanza dai leader politici)”.
Concludevamo con un
quesito.
“Interessante sarebbe
anche interrogarsi – sulla linea della ipotetica identità fondamentale che
tutto permea, anche le scelte dell’urna – quanto questa diffusione pluralistica
del consenso cattolico (dei nostri intervistati, ma non solo) sia conforme alla
linea (indicata? sussurrata? suggerita con linguaggio non verbale?) della
gerarchia ecclesiastica”.
Amen.
Stefano Gentili
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