martedì 19 febbraio 2013

LE PREFRENZE ELETTORALI (DI UN ANNO FA) DI ALCUNI NOSTRI CATTOLICI IMPEGNATI: I GIOVANI PIU’ CENTRO-SINISTRI, GLI ADULTI-ANZIANI PIU’ CENTRO-DESTRI



Continuo la riflessione sul possibile voto dei cattolici, questa volta concentrandomi su 40 persone della nostra diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e su un sondaggio effettuato da me e Mauro Schiano circa un anno fa.
Il sondaggio  fu effettuato tra i partecipanti all’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica di Pitigliano-Sovana-Orbetello dell’11 marzo 2012, tenutasi presso la sala riunioni dell’ex-seminario di Pitigliano (GR).
Un sondaggio complesso (43 domande) che si muoveva tra il personale, l’ecclesiale, il sociale e che ha dato risultati assai significativi e da meditare con attenzione.
Stranamente è rimasto nel cassetto.
Ne estrapolo solo la piccolissima parte relativa alle preferenze politiche dei partecipanti a quell’assemblea.

Ricordo che era l’11 marzo 2012. Oggi siamo esattamente un anno dopo e di acqua sotto i ponti ne è passata molta. E’ quindi possibile che vi sia stata una evoluzione nelle preferenze elettorali.
Ma “dare i numeri” è sempre cosa buona e giusta.
Ecco, quindi, cosa ci diceva la tabella n. 15 di quel sondaggio.

SE OGGI SI TENESSERO LE
ETA'
ELEZIONI POLITICHE
17-40
41-65
PER QUALE AREA VOTERESTI?

e oltre
Destra
0,0
4,0
Centro Destra
8,3
28,0
Centro
8,3
4,0
Centro Sinistra
41,7
20,0
Sinistra
8,3
0,0
Raggruppamento di Mario Monti
0,0
12,0
Altro
0,0
4,0
Voterei scheda bianca
25,0
4,0
Non andrei a votare
0,0
0,0

L’analisi che ne facevamo era la seguente.
“In merito alla intenzione di voto (tabella 15) la preferenza degli intervistati si distribuisce in totale quasi in modo lineare tra i diversi schieramenti.
Con una marcata differenza generazionale.
I giovani si riconoscono maggiormente nel centro-sinistra+sinistra (50%) e il 25% voterebbe scheda bianca.
Gli adulti maggiormente verso il centro-destra+centro+destra (48% complessivo, compreso un 12% ad un eventuale raggruppamento capeggiato da Mario Monti) con un 20% orientato a centro-sinistra”.

La tabella 15 era seguita da un’altra nella quale si chiedeva quale fosse la fiducia in una serie di leader nazionali (il ciclone Renzi non era ancora decollato e anche Grillo non era al massimo della contestazione).
Tra i politici che riscuotevano molta fiducia dagli intervistati emergevano Napolitano (14), Monti (12).
A seguire, a distanza, Bindi (4), Casini (3), Bersani  Vendola (2), Camusso, Marcegaglia (1).
Berlusconi, Bossi, Bonanni, Di Pietro, Fini, Grillo (inseriti in tabella) non erano preferiti da alcuno.

Si commentava: Non esiste un comportamento univoco nei confronti delle diverse aree politiche e il riconoscimento della crisi delle passioni politiche emerge in modo evidente oltre che nella distribuzione delle intenzioni di voto (equidistribuite tra i diversi schieramenti anche se con la faglia generazionale), nella individuazione nella fiducia dei leader (si indicano soprattutto le figure istituzionali quasi a sottolineare una certa distanza dai leader politici)”.

Concludevamo con un quesito.
“Interessante sarebbe anche interrogarsi – sulla linea della ipotetica identità fondamentale che tutto permea, anche le scelte dell’urna – quanto questa diffusione pluralistica del consenso cattolico (dei nostri intervistati, ma non solo) sia conforme alla linea (indicata? sussurrata? suggerita con linguaggio non verbale?) della gerarchia ecclesiastica”.

Amen.
Stefano Gentili

Nessun commento: