sabato 9 febbraio 2013

PER CHI VOTANO I CATTOLICI? I primi 10: 4 PD, 3 MONTI, 2 INDECISI TRA PD E MONTI, 1 INDECISO TRA PDL E MONTI



Riporto le prime 10 interviste pubblicate da Jesus del gennaio 2013 sulle preferenze elettorali di cattolici impegnati.

PIEMONTE
Lidia, 51 anni. Abita e s'impegna a Mirafiori, periferia Sud di Torino: «Questa volta ci va bene. Abbiamo l'imbarazzo della scelta. Per me, personalmente, è un pareggio: tre a tre. Ho scoperto infatti di conoscere tre candidati del Pd e altrettanti di Scelta civica, la lista che fa capo al premier uscente. Da noi, tra gli altri, si candidano gli ex presidenti nazionali dell'Agesci (Edo Patriarca, Pd), della Gioventù operaia cristiana (Tommaso Panero, con Monti alla Camera) e delle Acli (Andrea Olivero, al Senato con Monti). Alla fine credo che voterò PD, perché ha una politica economica e una sensibilità sociale in cui mi ritrovo maggiormente. E poi, lo dico con franchezza, perché temo che possa tornare in gioco Silvio Berlusconi. Meglio quindi optare per un voto utile».

Sergio, 63 anni, pensionato, impegnato nel volontariato sociale, abitante di Borgomanero (Novara): «Anche se con qualche mal di pancia, voterò PD. Monti e il suo Governo mi hanno profondamente deluso in merito soprattutto alla difesa del welfare: il 2012 è stato un anno orribile per il volontariato sociale e il non profit. E nell'agenda montiana non trovo spazi per il rilancio del Terzo settore. Il programma del Pd, invece, mi dà fiducia per l'attenzione ai temi fondamentali dell'equità sociale e della giustizia. Infine, da credente, mi pare ci sia da parte di Bersani la giusta attenzione anche verso i cosiddetti valori non negoziabili».

LIGURIA
Antonio, 50 anni, impiegato, Genova: «Sono un deluso del Pdl. Stavolta voto MONTI. Mi ha convinto per quanto ha fatto nell'anno del suo Governo tecnico e, ora, per la sua determinazione a lavorare con una squadra nuova, con personaggi "puliti", lontani dal mondo dei mestieranti della politica. Tra l'altro, anche il nostro arcivescovo ha benedetto la sua "salita in campo". In passato ho dato il mio appoggio elettorale a Silvio Berlusconi perché pensavo che un imprenditore di successo come lui potesse guidare un Governo e attuare le riforme necessarie al nostro Paese. Mi sono sbagliato».

LOMBARDIA
Anna, 46 anni, farmacista, Milano: «Dopo molta incertezza, ho deciso che voterò per Mario MONTI. Avevo seguito con interesse le primarie del Pd e ho accolto, invece, con sgomento la nuova candidatura di Berlusconi. Ho l'impressione che gli italiani si lascino abbindolare troppo facilmente da proclami e messe in scena. Non è stata una scelta a cuor leggero: anche Monti rappresenta forti interessi, ma ho fiducia nella sua capacità di governare guardando solo al bene dell'Italia e di tutti i suoi cittadini. E voglio dare l'opportunità all'ex premier di completare il suo programma».

VENETO
Piero, 70 anni, pensionato, Torri di Quartesolo (Vicenza): «Ho sempre votato per il centro sinistra, ma stavolta penso che darò il mio suffragio a Scelta civica di Mario MONTI. Certo, come molti italiani ho subito l'Imu come un pesante balzello, ma ho fiducia nel fatto che l'ex premier nell'arco di una intera legislatura sappia realizzare la seconda parte del programma, che col Governo tecnico era rimasta sulla carta: le riforme per la ripresa economica e per il lavoro alle nuove generazioni. Per le famiglie m'aspetto che finalmente passi il cosiddetto "quoziente familiare" e, da cattolico, auspico un sostegno alla scuola paritaria».

Sandra, 49 anni, catechista, libera professionista, Venezia: «Come molti altri, non so ancora chi andrò a votare: se la giocano il PD e una lista MONTI. Ritengo essenziale che il prossimo Governo debba decisamente tutelare i ceti più poveri. Dovrà individuare le politiche per dare speranza alle nuove generazioni. Mi preoccupano, al contempo, i proclami elettorali taglia-tasse e temo che il rigore per i conti dello Stato, condotto dal Governo uscente, venga abbandonato. Il rischio di default porterebbe alla guerra civile. Riguardo a Monti e alle sue liste, mi infastidisce l'appoggio di vecchi marpioni della politica, come Casini e Fini. Ma come cattolica, non m'ha lasciato indifferente il fatto che l'ex premier abbia trovato simpatie e stima anche nella Cei».

Rosalia, 55 anni, lavora nella Sanità pubblica e vive a Belluno: «Voterò PD, turandomi il naso. Pur avendo parteggiato per Renzi alle primarie, Bersani mi dà fiducia come premier. Non sono una "rottamatrice" e penso che l'anagrafe da sola non basti per decretare la fine di un politico: ho apprezzato Rosy Bindi quand'era ministro della Sanità e la vedrei bene anche in un nuovo Governo. Il liberismo sfrenato mi fa paura. I più deboli sono destinati a soccombere se non c'è uno Stato sociale. Infine, rispetto alla difesa dei valori cattolici, sono convinta che non è scrivendo sulla carta di un programma che si sostiene la famiglia o si difende il matrimonio. E i vescovi dovrebbero smetterla di interferire sul voto, dando orientamenti ai cattolici».

TRENTINO ALTO ADIGE
Giorgio, 63 anni, ex insegnante, volontario in un'associazione ecclesiale, Trento: «Sono un "renziano" convinto e voterò PD. È il partito di gran lunga più attento alle istanze dei ceti deboli, i più bastonati dagli ultimi Governi: giovani, famiglie, pensionati, lavoratori, piccoli imprenditori. Anche a livello locale (cittadino e provinciale), ho avuto modo di apprezzare il lavoro che gli amministratori hanno svolto finora. Non vedrei male una coalizione governativa con Monti».

FRIULI VENEZIA GIULIA
Stefano, 43 anni, libero professionista, Pordenone: «Voterò senza alcuna convinzione, incerto tra PD e MONTI, comunque deluso dall'offerta che presenta ovunque dei "falliti" politici, riciclati e poco presentabili. Speravo nell'affermazione di Renzi alle primarie del Pd: sarebbe stato un bel segnale di rinnovamento e invece ancora una volta ha vinto l'Italia che non vuole cambiare. D'altra parte Monti rappresenta comunque un mondo "potente", di interessi forti. Non seguo affatto le indicazioni del Magistero, che dovrebbe fare un passo indietro e non interferire in queste faccende».

EMILIA-ROMAGNA
Arturo, 51 anni, medico di Cesena: «Mi dichiaro francamente un cattolico molto confuso. Il Pdl m'ha deluso, ma alla fine sceglierò tra Berlusconi e Monti. Non riesco, soprattutto, a trovare parole chiare e impegni precisi nei programmi elettorali in merito ad alcune questioni che mi stanno a cuore come credente: dalla difesa della vita e dell'embrione alla libertà educativa e il sostegno alla scuola paritaria. Vorrei vedere maggior coraggio e lo stesso impegno che s'è messo contro la salita dello "spread", a favore dei valori non negoziabili per noi cattolici».

Buona meditazione.
Stefano Gentili

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