Riporto le
seconde 10 interviste pubblicate da Jesus del gennaio 2013 sulle preferenze
elettorali di cattolici impegnati.
TOSCANA
Piero, 28 anni, fiorentino di
nascita e di diocesi, è titubante: «Lo so, a Firenze ci si aspetta che io sia
renziano. Invece, anche alle primarie ho votato per Bersani. Adesso però sono
un po' indeciso tra PD e SEL. Mi sembra che sui temi del lavoro
Vendola abbia difeso di più i diritti dei lavoratori e anche lo Stato sociale.
Però non condivido certi suoi attacchi a Monti. Senza l'intervento di Monti non
avremmo più neppure un Paese di cui parlare. Aspetterò fino all'ultimo per
scegliere definitivamente».
Marco, 37 anni, diocesi di Grosseto:
«Probabilmente voterò MONTI. Il suo
Governo ha fatto bene e potrebbe continuare l'opera di risanamento della nostra
economia. Sarebbe un peccato buttare via i sacrifici che abbiamo fatto in
questi mesi se si dovesse invertire la rotta. Mi piace il suo stile sobrio e il
modo di lavorare. L'unica cosa che non mi convince è il modo in cui è nata
questa forza politica e l'influenza di Montezemolo. Da cattolico non mi sento
affatto rappresentato da certe persone».
MARCHE
Paola, poco più di 40 anni, diocesi
di Pesaro: «Voterò assolutamente PD.
Ero una di quelle che votava Ppi e quindi mi sembra coerente votare il Partito
nato dai popolari e dai diessini. I cattolici democratici come me hanno nel Pd
la loro naturale collocazione. Poi spero in un accordo con Monti, ma con un Pd
forte che possa difendere lo Stato sociale e i diritti dei più deboli».
Giorgio, 50 anni, Macerata: «Ho
pensato per qualche settimana di votare Grillo, perché mi sembrava finalmente
una forza nuova che potesse ripulire un po' la politica. Poi ho cambiato idea:
mi sembra una protesta sterile. A questo punto, sarebbe meglio non votare o
votare scheda bianca. Però questo è contrario al mio stile. Da cattolico mi
sembra che sia una mancanza di responsabilità. Non sono del tutto convinto, ma
alla fine penso che voterò per il PD
o per SEL, perché mi sembrano i
partiti più vicini alla povera gente».
UMBRIA
Alessandro, 35 anni, diocesi di Perugia:
«Sono un cattolico confuso. La mia scelta sarà tra BERSANI e MONTI, ma non
ho ancora deciso definitivamente. Lo farò dopo aver visto le liste. Non mi
piace che attorno al professore cerchino di riciclarsi vecchi
"banditi" del Pdl. Se vedrò nomi che non mi piacciono nelle liste
Monti voterò certamente Pd».
LAZIO
Anna, 48 anni, diocesi di Viterbo:
«Sono indecisa fra Monti e Bersani, però alla fine credo proprio che voterò per
il PD. È molto più vicino alla
gente. Monti ha fatto bene e il centro, da cattolica, mi ha sempre tentata,
anche se non avrei mai votato per l'Udc. Pensandoci bene, però, mi convince di
più un partito maggiormente radicato sul territorio e nel quale la componente
cattolica è ben presente. Basta guardare le liste per vedere quanti siano e di
che spessore gli esponenti dell'associazionismo cattolico più impegnato. Certo,
anche nelle liste Monti ci sono persone affidabili, ma alla fine credo proprio
che il mio voto andrà al Partito democratico».
Francesca, 35 anni, di Terracina,
diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno: «Non ho dubbi: voto PD, perché è un partito di
centro-sinistra. Ho studiato molto bene la dottrina sociale della Chiesa. Se la
si applica davvero si deve concludere che è, di fatto, un programma politico. È
una visione dei rapporti sociali e del bene comune molto preciso. E questa
visione non è né di destra né di centro, ma appunto di centro- sinistra.
Quindi, conseguentemente con il mio impegno ecclesiale, non posso che votare
Pd».
Valerio, 45 anni, della diocesi di
Roma: «Avevo pensato di votare Pdl perché, anche se oggettivamente Berlusconi è
stato incoerente con i principi non negoziabili, il suo partito li ha difesi.
Sull'aborto, sulla famiglia, sull'eutanasia ha tenuto duro. L'alleanza di
Berlusconi con la Lega, però, mi ha fatto cambiare idea: da romano, non posso
votare per una forza che vuole prendersi i soldi di tutto il Paese. A questo
punto sono indeciso fra il nuovo partito di Giorgia Meloni e votare scheda
bianca».
ABRUZZO
Cristina, 43 anni, diocesi dell'Aquila:
«Scelgo Vendola. Con il terremoto
abbiamo sentito tante promesse e pochi fatti. Ci siamo fatti un'idea precisa
delle furbizie della politica. Invece mi sembra che Vendola sia sempre stato
coerente e che si sia battuto per i diritti soprattutto dei più poveri. Pur
avendo apprezzato su alcuni punti il lavoro del Governo Monti, mi sembra che da
cristiani dovremmo chiedere qualcosa in più del primato dell'economia e della
finanza. Vendola è una garanzia che non ci si dimentichi dei valori della
solidarietà e della persona».
MOLISE
Chiara, 38 anni, diocesi di
Campobasso: «Ho avuto una sbandata per Monti, lo ammetto. Ma poi ho deciso di
votare PD, come ho fatto anche
l'ultima volta. Mi riconosco di più nell'agenda Bersani, se proprio vogliamo
usare questo termine. Mi sembra più vicina al mio sentire di donna impegnata
sia in parrocchia che nel volontariato. Quando ascolto i problemi delle persone
che hanno perso il lavoro, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che
hanno paura del futuro, penso che una risposta migliore possa essere data da
quelle forze, come il Pd, che hanno alle spalle anche la tradizione del
cattolicesimo sociale».
Di nuovo
buona meditazione.
Stefano
Gentili
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