La molla del disagio richiamata nel precedente post non annebbia la vista e non impedisce di vedere il tanto bene che c’è nel laicato cattolico della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.
Basta volgere lo sguardo al variegato panorama offerto dalla testimonianza dei fedeli cristiani laici ed è possibile vedere, oggi, l’Azione Cattolica, della quale la Chiesa non può fare a meno, le altre aggregazioni laicali (Cursillos de Cristianidad, Cammino neocatecumenale, Acli, Agesci, Scout d’Europa, Anspi, Csi, Unitalsi, Rinnovamento nello spirito, volontariati, apostolati, Terz’ordine francescano secolare, società, gruppi di preghiera e quelle dedicate ad aspetti ancora più specifici) frutto maturo della libertà riconosciuta ai laici nel contesto dell’ecclesiologia di comunione e risposta alla varietà dei carismi che lo Spirito suscita.
E’ facile notare anche tutti gli altri laici, non consociati, che rappresentano gran parte dei fedeli della Diocesi e costituiscono il tessuto basilare della comunità della Chiesa.
Non sono moltissime persone, specie quelle aggregate non sono le falangi di un tempo, ma sono sicuramente donne e uomini, animati da autentico spirito cristiano, che collaborano con il vescovo e i sacerdoti nella evangelizzazione e nella crescita della Chiesa, si potrebbe dire - parafrasando la Lumen gentium 33 - “alla maniera di quegli uomini e quelle donne che aiutavano l’apostolo Paolo nel Vangelo e faticavano molto per il Signore”.
Stefano Gentili
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