lunedì 3 gennaio 2022

POST 59 – DICI PROVINCIA PENSI STRADE

Investimmo quaranta miliardi di lire sulle strade provinciali, privilegiando le zone più marginali

Consapevoli di questo lavorammo sodo, insieme all’assessore Renato De Carlo ed alla forza della struttura viabilità guidata con grande risolutezza dall’ing. Massimo Luschi. Con l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle 154 strade di cui la Provincia era proprietaria, furono compiuti dal 1995 al 1999 centinaia di interventi piccoli e grandi sul patrimonio viario per un’estensione di 1.462 km e per un investimento complessivo di circa 40 miliardi di lire. Inoltre per garantire la manutenzione e la realizzazione di tutte le opere necessarie impiegammo un esercito di uomini e di mezzi, con decine di centri operativi e cantieri.

Una cosa deve essere chiara. Nel fare questa operazione non ci muovemmo a caso o, magari, sottostando alle pressioni delle zone più forti. Decidemmo invece di privilegiare proprio le zone ritenute più marginali. Basta scorrere l’elenco di quegli interventi e lo si può cogliere con lapalissiana evidenza. Alcune strade provinciali furono completamente rinnovate nella pavimentazione e nelle pertinenze (ponti, ecc.) nell’ambito del programma di pavimentazione delle strade bianche, che divennero importanti collegamenti tra i piccoli centri del nostro entroterra.

Alcuni di questi interventi li ricordo ancora, altri sicuramente me li sono dimenticati.

• La strada provinciale Cellena-Selvena che unisce i due paesi ed ha un’estensione di 9 km.

• La strada provinciale di Castell’Ottieri, nel comune di Sorano, per una lunghezza di 4 km.

• La strada provinciale di Montebuono sempre nel comune di Sorano, lunga 9 km.

• La strada provinciale del Frassine, che unisce il paese di Monterotondo Marittimo alla Statale Sarzanese-Valdera.

• La strada provinciale Salaioli nel comune di Scansano, che collega la borgata con il paese.

• La strada provinciale Fibbianello, importante perché facilita il collegamento tra Semproniano e la zona termale di Saturnia.

• La strada provinciale Leopoldina, nel tratto tra Monte Antico e Fercole per 8,5 km.

• La strada provinciale La Bella per l’intero tratto di 4,4, km.

• La strada provinciale Guinzoni lunga poco meno di 6 km.

• Quindi anche la strada del Marciatoio, e la sistemazione di quelle di Gerfalco e Belagaio, che – in quanto interne a riserve naturali – le lasciammo bianche ma con il fondo stradale tutto ripristinato.

In queste strade, ma anche altrove, operammo il superamento di tutta una serie di guadi (dove purtroppo qualcuno aveva anche perso la vita) attraverso la costruzione di quelle opere d’arte che vanno sotto il nome di ponti: Montebuono, Montelattaia, Fibbianello, Crocina, Lupo, Cellena-Selvena.

• Provvedemmo alla sistemazione di annosi tratti franosi (la S. Martino-Catabbio e la zona del Convento in prossimità di S. Fiora);

• di due svincoli in prossimità di Follonica Aurelia Vecchia (Casone e via Leopardi);

• del raccordo tra la SP Pollino e la SS Aurelia.

• Iniziammo, inoltre, la progettazione per l’ampliamento della strada provinciale Padule da Macchiascandona a Castiglione della Pescaia, la messa in sicurezza sulla stessa strada del tratto dinanzi all’aeroporto e la nuova realizzazione del collegamento tra la SS 439 e la SP Aurelia Vecchia (in Località Rondelli) e la SS 322 (una sorta di circonvallazione di Follonica).

• Aprimmo il mega-cantiere Terzo-Casa Venturini e creammo i presupposti per la progettazione della Panoramica di Monte Argentario, che – per la sua delicatezza – doveva comunque essere preceduta da uno studio di fattibilità.

Non cito, perché non li ricordo tutti, le centinaia di interventi sulle altre strade provinciali.

A me pare che fu roba.









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